Modellismo militare

Souvenir hunters

25.04.2010 20:26

 

 

Souvenir Hunters

Cacciatori di Souvenir

Roma 5 giugno 1944

 

 

Lo spunto per realizzare questo diorama è nato visionando alcune foto relative alla campagna d'Italia ed in modo particolare una fotografia che ritrae un Brummbaer dello St. Pz. Abt. 216 abbandonato intatto dai tedeschi a Roma in Torpignatara il 4 giugno del '44.

 

E' opportuno precisare che il diorama prende spunto dalla foto ma non è una fedele riproduzione della stessa , pertanto sia il carro che l'edificio sono stati costruiti e adattati intepretando varie fotografie dell'epoca relative alla Capitale d' Italia.

Cenni Storici

La liberazione di Roma è stato uno degli episodi cruciali della Campagna d'Italia.

Il 4 giugno 1944 le unità della V Armata americana puntarono decisamente su Roma mentre le ultime retroguardie tedesche abbandonano la capitale.

Nei sobborghi meridionali entrano le prime unità del Gen. americano Clark ed in serata la 88 ° Divisione Americana raggiunge Piazza Venezia nel cuore di Roma.

Il giorno successivo le truppe alleate conclusero l'ingresso trionfale nella capitale accolti dall'entusiasmo dalla popolazione che salutava la fine della guerra e tutte le atrocità sin ad allora subite dalle truppe germaniche.

Durante le fasi della ritirata le truppe tedesche abbandonarono diversi mezzi sia a causa di guasti ma anche per la mancanza di carburante


 

Il mezzo presente nel diorama è un SturmPanzer Brummbaer (orso bruno) , fu uno dei tanti mezzi derivati dallo scafo del Panzer IV e adattato ad uno scopo specifico.

Questo pesante mezzo corazzato di 28 tonnellate fu concepito per il supporto ravvicinato alla fanteria ed era dotato di un obice da 150mm capace di distruggere interi edifici con pochi colpi.

A differenza di altri mezzi scoperti e quindi particolarmente pericolosi per gli equipaggi il Brummbaer aveva una casamatta chiusa , molto angolata e spessa, inoltre il treno di rotolamento era protetto da Schurzen montate su appositi supporti.

Un primo lotto di carri venne costruito su scafo Panzer IV G (anche se almeno 8 furono allestiti su scafi E ed F) e fu destinato allo SturmPanzer Abteilung 216 che fu impiegato per la prima volta durante la battaglia di Kursk.

L'utilizzo in battaglia permise di mettere in evidenza la potenza del mezzo ma anche alcuni punti deboli come la vulnerabilità da attacchi di fanteria.

Vennero apportate delle modifiche al progetto iniziale dando vita ad una versione intermedia equipaggiata su scafo Panzer Iv H.


 

Dopo il rimpatrio in Austria per essere riorganizzato lo St.Pz.Abt 216 venne trasferito in Italia e fu impiegato per contrastare lo sbarco alleato ad Anzio.

Tali mezzi furono successivamente ritirati verso Roma combattendo sull'Aurelia e sulla Cassia in appoggio ai reparti di paracadutisti tedeschi , successivamente furono ulteriormente ritirati per operare in Toscana tra Grosseto e Siena.

Conclusero il loro impiego operativo sul suolo italiano durante battaglia per la difesa di Bologna.

 Il Modello

Il modello presente nel diorama è un Brummbaer versione intermedia contraddistinta da alcuni dettagli come appunto scafo PZ Iv H , periscopio sulla nuova postazione del pilota, rulli di ricambio sul retro del carro, due aperture laterali per difesa ravvicinata in casamatta.

Avendo a disposizione una vecchia scatola Tamiya l'ho utilizzata apportando alcuni lavori di miglioria.


 

Per prima operazione ho aperto i fori per il tiro ravvicinato ai lati della casamatta con l'ausilio di un trapanino elettrico , riproducendo i relativi tappi con parti di scarto in plastica e le catenelle con filo di rame intrecciato.

Ho ricostruito le Schurzen laterali con lamina di ottone ed i relativi supporti con un profilato a L dello stesso materiale, reperito presso un negozio di modellismo. I cestelli posteriori che servivano ad ospitare i rulli di ricambio li ho ricostruito con filo di rame in più sezioni e saldato a stagno.

Per la prima volta ho affrontato la realizzazione della pasta antimagnetica Zimmerit trovando molto utili i consigli presenti sulla rivista Steel Art n.17 , suggerisco a chi si cimenta per la prima volta in tale impresa ,che ai modellisti più esperti ,di visionare l'articolo per trarre spunti interessanti.

Lo zimmerit l'ho riprodotto con stucco bicomponente Milliput White lavorando per piccole zone , inumidendo la parte da trattate e stendendo prima lo stucco preventivamente modellato a sfoglia e incidendolo successivamente con l'ausilio di una dima ricavata da uno scarto di fotoincisione montata su un manico XActo.

 

In questa fase mi è stato particolamente utile visionare le foto d'epoca presenti sia su internet che su alcune pubblicazioni dedicate ai mezzi tedeschi ed al Brummbaer in particolare.

Dalla documentazione risulta che l'anello del mortaio imbullonato sulla parte frontale della casamatta spesso veniva protetto da teloni , forse per evitare infiltrazioni d'acqua , pertanto ho riprodotto tale particolare con un fazzoletto di carta tagliato in modo circolare e posizionandolo dopo essere stato imbevuto di colla vinilica diluita in acqua.

Il resto l'ho costruito da scatola ad eccezione dei cingoli sostituiti con gli ottimi Friulmodel ATL 27 Per adattarli al treno di rotolamento ho dovuto sostituire le ruote motrici fornite nel kit con altre provenienti dalla scatola del Panzer IV Tamiya cod. 35209.

Alcune maglie di cingolo in sovranumero le ho posizionate nella zona anteriore dello scafo ricostruendo in lamierino il supporto reggi cingolo.

Ho inoltre sostituito le molle di ritenuta dei parafanghi realizzandole in filo di rame, mentre con un lamierino sottile ho riprodotto due supporti della marmitta.

 

Finita la fase di montaggio ho iniziato la fase di colorazione del mezzo , questo ha ricevuto prima una mano di fondo grigio Tamiya per uniformare i vari materiali utilizzati e preparare la base per la colorazione vera e propria del mezzo.

Ho deciso di riprodurre un mezzo con mimetica campale a tre toni , pertanto ho utilizzato i colori Tamiya XF 59 e XF60 per riprodurre il Dunkelgelb ( proporzione del 50% ) , XF58 per l' Olivgrun e XF 64 per realizzare il Braune il tutto utilizzando una aeropenna Badger 150 ad aspirazione diluendo i colori al 50% con l'apposito diluente Tamiya.

In alcune zone del carro ho riprodotto l'effetto dello Zimmerit saltato pertanto dopo aver speso il Dunkelgelb ho mascherato tali zone con del maskol che ho poi rimosso a mimetica ultimata.

Per realizzare le macchie mimetiche ho utilizzato l'aeropenna a bassa pressione avvicinandomi molto al modello, ho prima tracciato i contorni delle macchie e successivamente ho completato colorando l'interno delle stesse.

Per ottenere il risultato finale sono state necessarie più passate molto sottili , infine aggiungendo un piccola quantità di bianco Tamiya ho schiarito la parte centrale delle macchie.

Riguardo le insegne ho deciso di riprodurre solo la Balkenkreuz ai lati della casamatta , ho scartato l'dea delle decal optando per delle mascherine adesive Eduard.

 

Completata la colorazione di base ho proseguito con l'applicazione di alcuni filtri al fine di far variare leggermente le tonalità dei colori e contemporaneamente dare al mezzo un aspetto più reale, utilizzando quindi smalti Humbrol molto diluiti ( direi almeno al 90%) di tonalità diverse ( marroni , verdi ).

Successivamente per dare profondità al modello ho realizzato dei lavaggi mirati ad olio con colore Ivory Black della W&N , White Spirit ed un pennello fine 00 profilando le pannellature , attrezzi , ecc.

Il treno di rotolamento e la parte bassa dello scafo hanno ricevuto invece diversi lavaggi con colori ad olio W&N (Burnt umber , Vandyke brown ) e Vandyk ( terra di siena naturale ).

Le scrostature le ho realizzate con due metodi diversi distinguendo quelle più superficiali da quelle più marcate.

Le prime , in corrispondenza delle zone mimetiche, le ho riprodotte con il colore di fondo Dunkelgelb , le seconde con l'ausilio di una matita a mine molto sottili da 0,35 durezza B.

Per riprodurre il metallo vivo nelle zone di maggior sfregamento ( ruote motrici ) ho utilizzato una matita di colore metallico chiaro.

Le macchie d'olio e sporcizia varia le ho realizzate con colore ad olio , soprattutto sul cofano motore e treno di rotolamento.

I cingoli li ho dipinti ,prima di installarli sul mezzo, con una miscela di colori Tamiya ( marrone , nero ) dati ad aerografo.

Per riprodurre l'effetto del metallo argenteo causato dallo strofinamento con il suolo ho passato molto delicatamente della carta abrasiva nelle zone più sporgenti dei cingoli .

Come ultima fase di invecchiamento ho adoperato alcuni pigmenti , sia MIG che reperiti in un negozio di belle arti , utilizzandoli sia a secco con un pennello morbido , che con l'ausilio del White Spirit dato per capillarità sui pigmenti dati preventivamente a secco.

Per sigillare il tutto ho dato una mano molto sottile di vernice trasparente opaca acrilica della Agama data ad aerografo.

 

I Figurini

I figurini provengono dal catalogo Warriors e Verlinden.

La difficoltà maggiore è consistita nel mettere insieme figurini di produttori diversi che interpretano diversamente la scala 1/35.

Infatti i soggetti Verlinden sono un pò più grandi mentre i Warriors , soprattutto quelli più recenti , sono più fedeli alla scala 1/35.

I soggetti Verlinden sono i tre GI sul cofano motore ed il militare che tiene in mano l'elmetto da Fallshirmjager (TankRiders Set 1 cod 1683 e Souvenir Hunters cod 1720)

Al GI che tiene in mano il Panzerfaust ho sostituito la testa con una in resina della Warriors.

Il fante che , fucile in spalla, osserva la scena è un articolo Warriors (WA35535) così come il cineoperatore (Warriors 35559).

Quest'ultimo presentava un difetto alla mano sinistra che ho dovuto ricostruire in parte per poterla collegare correttamente al braccio destro del figurini.

Alla cinepresa che tiene in mano ho sostituito l'oculare con un tondino di rame opportunamente sagomato.

Le cinghie dei fucili Garand in dotazione ai GI le ho realizzate in lamierino di rame.


 

Per dipingere i figurini ho utilizzato colori acrilici Vallejo , prendendo spunto dalla documentazione presente sia su internet che da alcuni volumi dedicati alle uniformi americane.

Descrivere esattamente tutti i colori utilizzati mi è impossibile in quanto è già stato complesso tener conto di tutte le tonalità delle divise indossate da fanti americani.

Per differenziare i vari soggetti ho pensato di variare leggermente le tonalità delle uniformi rispecchiando anche il fatto che nella realtà queste erano soggette a notevole usura .

Per gli incarnati ho sperimentato miscele differenti ottenendo un risultato che mi soddisfa anche se essendo per me una nuova tecnica , quella dei colori acrilici , c'è ancora molto da migliorare.


 

 

L'ambientazione.

L'ambientazione si divide idealmente in due zone , l'edificio che fa anche da quinta al diorama e la strada.

Il primo è un kit in gesso della Verlinden che per poter essere assemblato correttamente ha richiesto un pò di lavoro di livellamento dei componenti in quanto non risultavano perfettamente a squadra.

I vari elementi in gesso sono stati bloccati con l'ausilio di perni metallici inseriti con l'aiuto di un trapanino elettrico.

Le stuccature necessarie a fine assemblaggio sono state realizzate con Polyfilla, materiale che trovo particolarmente facile da lavorare.

Ho deciso di dettagliare anche il lato interno dell'edificio e pertanto con gesso ceramico colato in opportuni stampi fatti a misura ho realizzato i due solai.

All'interno della colata di gesso ho anche inserito degli scarti metallici che successivamente sono serviti per rappresentare le armature in ferro dei solai.

Per le finestre ho utilizzato gli accessori in resina forniti dal kit , alcuni li ho frammentati per dare meglio il senso del danneggiamento dell'edificio corredandoli di vetri scheggiati riprodotti prelevando dei frammenti da una scatola trasparente per dolci.

Anche la porta è un accessorio del kit alla quale è stata aggiunta una maniglia realizzata con tondino di rame.

 

 

Le lampade presenti sulla facciata le ho realizzate utilizzando un bottone da jeans per realizzare la sezione circolare ed un condino di rame della misura appropriata per riprodurre l'asta collegata alla casa.

Il selciato e il marciapiede li ho realizzati in gesso ceramico colato dentro una cassaforma realizzata con plasticard delle stesse dimensioni della base che ospita il diorama.

Dopo l'ascigatura ho effettuato l'incisione del selciato con uno strumento da incisione appuntito. Il lavoro è stato lungo e laborioso e per mantenere un corretto orientamento delle incisioni ho prima disegnato a matita delle linee guida oblique che si sono successivamente rilevate molto utili.

Le macerie presenti nel diorama sono realizzate con mattoncini di terracotta acquistati in un negozio di belle arti , pietrisco sottile , scarti di gesso scagliola frantumati in varie sezioni.

Per ottenere macerie di formati squadrati ( per simulare cornicioni ecc ) ho versato del gesso scagliola dentro una scatola di plastica , una volta asciutto il gesso è stato tolto dal contenitore ottenendo una sfoglia rettangolare, di tale sagoma ho sfruttato angoli e spigoli vari frammentando opportunamente il tutto con un piccolo martello.

Le macerie sottili presenti sul selciato le ho realizzate con sabbia fine e scarti di gesso macinato finemente , il tutto disposto su uno starto di colla vinilica mista ad acqua.

Ad asciugatura avvenuta un ulteriore strato di colla vinilica diluita ha sigillato il tutto in modo da poter eseguire in sicurezza i successivi drybrush senza il rischio di asportare materiale.

L'edificio ed il selciato sono stati colorati con vernici acriliche date ad aerografo mentre i dettagli ( finestre , lampioni ecc ) a pennello con colori Vallejo.

Successivamente ho effettuato alcuni lavaggi generali ed altri selettivi con colori ad olio dalle tonalità marrone scuro.

In particolare sul selciato ho evitato di stendere i colori in modo uniforme , quindi facendo lavaggi e drybrush selettivi e differenti per colori e intensità.

Alcuni accessori in resina e plastica come bidoni , taniche, casse in legno ,provenienti dalla insostituibile banca dei pezzi di scarto , li ho disposti in vari punti del selciato per riempire spazi vuoti e per completare la scena.


 


 

Questo diorama e relativo articolo è stato pubblicato sulle pagine della rivista spagnola Hobbyworld n. 105 e dalla italiana Steel Art n. 46

Ringraziamenti

Ho il piacere di ringraziare Daniele Guglielmi per la preziosa documentazione inerente il Brummbaer. ,

Documentazione

The Allied Force in Italy 1943 45 Ermanno Albertelli Editore

The US Army 1941 45 - Opsrey Military

Armes Militaria Hors Serie n. 56 - 1944 La prise de Rome

Roma in Guerra - Edizioni Oberon

Sd.Kfz. 166 Sturmpanzer Brummbaer - Waldemar Trojca


 


 

Michelangelo Sicilia

2007


 

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